LAGAP DISINNESCA UN PERICOLOSO PROVVEDIMENTO DI LEGGE

Avevamo ormai la ragionevole certezza che alla nostra iscrizione agli elenchi ricognitivi del MiSE mancassero solo pochi giorni, quando, dal neo-costituito Presidio Lagap Basilicata, abbiamo avuto notizia dello stravolgimento della legge lucana sulla nostra professione.
Richiamando in modo capzioso la Legge 4/2013 (che afferma l’esatto contrario), in quella regione avevamo assistito a una modifica dell’articolo 3 della legge 35 del 1998: esplicitamente si davano, per la prima volta in Italia, ai colleghi iscritti ad associazioni presenti negli elenchi ricognitivi del MiSe degli indebiti vantaggi rispetto a coloro non iscritti ad alcuna associazione di categoria o iscritti ad associazioni non riportate negli elenchi del MiSE. Il nostro sindacato lavora per tutte le GAE, non solo per i propri iscritti e, come recita lo stesso MiSE, ritiene che un professionista abbia il sacrosanto diritto, se così lo desidera, di non essere iscritto ad alcun sindacato senza subire ritorsioni o discriminazioni.
Siamo pertanto intervenuti, portando, attraverso un consigliere, all’ultima riunione utile del Consiglio Regionale una nostra memoria. Niente di trascendentale: per far cambiare parere all’Assemblea Consiliare è bastato riportare alcuni stralci delle FAQ e delle circolari predisposte dal MiSE per tentare di arginare il furbesco utilizzo commerciale che molte associazioni – in ogni settore, non solo nel nostro – stanno facendo della L 4/2013. Una legge per nulla conosciuta dai consumatori, che dovrebbe tutelare, e poco conosciuta anche dagli amministratori, che cadono facilmente in errori indotti da “esperti” interessati.

Lagap, anche se ora è a sua volta iscritta agli elenchi ricognitivi del MiSE, continua a vigilare circa i tentativi in atto di escludere colleghi iscritti ad altre associazioni (o non iscritti ad alcuna) da corsi di aggiornamento, incarichi ed altro. Se ti sembra che un atto emanato da un ente pubblico (tipici molti di quelli emessi dai Parchi Nazionali) violi il principio di eguaglianza tra professionisti iscritti e non iscritti, avvisa il tuo responsabile di presidio o, se nella tua zona non vi sono presidi, prendi contatto direttamente con la segreteria.