LAGAP PONE UN QUESITO AL MINISTERO DELLA SALUTE

Cari colleghi,
il nuovo DPCM, in apparenza molto semplice, ha presentato alcuni aspetti spinosi, diciamo subito, in merito alle zone “arancione”, che probabilmente potremo dirimere con sicurezza solo tra qualche giorno, dato che immaginiamo non mancheranno, come spesso è avvenuto, delle successive chiose interpretative o se, come speriamo, la nostra interrogazione troverà risposta.
Veniamo alle cose facili: chi è nelle regioni “rosse” vive un lockdown, indubbiamente più leggero del precedente, ma che blocca, di fatto la nostra professione. Si fa attività motoria nei pressi della propria abitazione.
Chi opera invece nelle regioni “gialle” - quelle che fino a poche ore fa erano descritte in modo più rassicurante come “verdi” - continua a lavorare seguendo le linee guida depositate al Mibact, esattamente come ha fatto – o dovrebbe aver fatto - negli ultimi mesi.
Il problema interpretativo sorgeva nella fascia intermedia, per ora (ma è bene ribadire, solo per ora) limitata a Puglia e Sicilia. Nelle prossime settimane potremmo trovarci, in modo anche improvviso, in una regione (o zona) “arancione” e, molto presto anche i fortunati operatori delle regioni “gialle” potrebbero trovarsi a vivere in prima persona la problematica kafkiana che abbiamo rilevato, in questa lunga giornata di lavoro del “gruppo lettura decreti” che si è conclusa alle 21:00, con l'invio della pec.
Partiamo dal fatto che la nostra attività non è tra quelle sospese e questo è un dato di fatto che gode di assoluta certezza.
Il DPCM esplicita, al tempo stesso, che “è vietato ogni spostamento […] in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.
Visto lato Cliente: se nel mio comune non ci sono escursioni guidate - servizio non sospeso - e invece una Guida ne offre in un altro comune, io mi posso spostare per fruirne. Magari, se mi fermano, farò bene ad avere, insieme all'autocertificazione, in tasca una mail in cui mi sono prenotato per l'escursione.
Vista lato Guida, la faccenda si complica non poco: io ho la necessità di spostarmi dal mio comune ad un altro per effettuarvi la mia attività lavorativa, non sospesa. Come si “comprova” la mia esigenza lavorativa? Parrebbe “comprovarsi” da sé, stante che non gestiamo una gelateria sulla pubblica piazza ma la nostra professione ci porta, per l'appunto, in luoghi che sono il più delle volte lontani dalla nostra residenza, e, in generale, dalla residenza di chiunque essendo spesso aree protette o comunque ad alta valenza naturalistica. Ma questa nostra asserzione potrebbe scontrarsi con l'interpretazione, non necessariamente così sottile, di una pattuglia.
Per tali ragioni, dopo una serie di colloqui telefonici in ambito sanitario della vicepresidente, Emanuela Rossi, abbiamo prodotto formalmente la nostra interrogazione, che riportiamo sopra, al Ministero della Sanità.
In attesa di risposta, o di chiarimento autonomo da parte, come già avvenuto in altre occasioni, del Ministero degli Interni, evidentemente non possiamo dare ai soci Siciliani e Pugliesi alcuna certezza assoluta. Con la sollecitazione al Ministero, naturalmente, si chiarisce anche l'aspetto ambiguo della situazione, che potrebbe essere utilizzato a nostro discarico nel caso malaugurato l'interpretazione delle autorità preposte alla vigilanza sul territorio si rivelasse a nostro sfavore. Di più, al momento, non possiamo dire, e, tuttavia, è un problema che ci stiamo applicando a risolvere con ogni impegno, perché, se oggi le regioni “arancione” sono solo due, in pochi giorni, migliorando la situazione delle “rosse”, e peggiorando quella delle “gialle” potremmo trovarci quasi tutti nella situazione in cui ora versano i soli colleghi Pugliesi e Siciliani.
Un caro saluto a tutti
il presidente nazionale
Marco Fazion