RIPARTENZA DELLE ATTIVITA’ IN NATURA, NELLA “FASE 2” E OLTRE

(comunicato stampa – la lettera ai ministeri è in area riservata al link Emergenza CoronaVirus)

L’Italia si avvicina al periodo di riapertura delle sue attività economiche e sociali, in forma graduale e necessariamente con tutte le cautele del caso, per evitare di ricadere pesantemente dentro ad una crisi sanitaria che ha lasciato segni indelebili in alcune aree del paese. La necessità di tornare a vivere la socialità, anche se in forme diverse e più attente, è un bisogno improrogabile per chi ha dovuto scontare periodi di clausura spesso in contesti abitativi frustranti.
C’è quindi un desiderio di ripartire che va di pari passo con una necessità di ritrovare uno stato di benessere smarrito in questi mesi di inattività. Sicuramente le incertezze economiche e sanitarie sono tutte lì e ci accompagneranno a lungo, ma non tutto è perduto.
La natura è ancora lì fuori, pronta ad accoglierci per restituirci alcuni degli elementi di cui ognuno di noi sente il bisogno basilare per tornare a costruire vita: l’aria aperta, il movimento, lo sguardo che porta lontano, il piacere del camminare o il semplice sorriso di un compagno sul sentiero.

Tante persone oggi chiedono al Governo la possibilità di ricominciare a usufruire del potere terapeutico della natura, e lo chiediamo anche noi, Guide Ambientali Escursionistiche di LAGAP (www.lagap.org), associazione di categoria presente a livello nazionale, che riunisce al suo interno chi per professione si occupa di accompagnamento in natura nelle sue molte declinazioni possibili: a piedi, in bici, in ambienti acquatici, in pianura od in montagna.
Vogliamo poter tornare nei nostri luoghi, là dove sappiamo lavorare, in un ruolo che offre non solo divertimento e benessere, ma contribuisce a creare sensibilità differenti e consapevolezze nuove di ciò che sempre più oggi ci serve per vincere le sfide che il mondo ci pone.
Vogliamo tornare a camminare, ovviamente con tutte le precauzioni del caso, ma consapevoli che le attività all’aria aperta, condotte con attenzione, evitando assembramenti e seguendo le indicazioni delle Autorità sanitarie, ci consentiranno di ridurre al minimo i rischi di diffusione del coronavirus, e ci porteranno a poter godere di benefici incalcolabili sul piano fisico e mentale.

Vogliamo tornare a lavorare, per tornare a fare la nostra parte, contribuire a risollevare l’economia del nostro paese, nei luoghi blasonati come in quelli minori, alla scoperta di angoli nascosti e tesori che tutto il mondo ci invidia.

Vogliamo assicurare la sopravvivenza alle nostre famiglie, che stanno perdendo parte importante, quando non totale del proprio reddito, e quella di tanti altri attori della filiera turistica, già messa in ginocchio dalla crisi economica che si prospetta.
Abbiamo perso interamente la stagione primaverile con tutta la mole di lavoro dei viaggi di istruzione, e quella estiva non potrà contare su turisti che arrivino da oltre confine. Ci rimangono alcune opportunità di lavoro con i nostri clienti italiani, chi già ci segue e chi dopo mesi di forzata inattività penserà giustamente di iniziare a svolgere escursioni. Sarà un piacere per noi poter contribuire sia alla sicurezza sui sentieri che alla soddisfazione di chi vorrà rivolgersi ad un professionista, per escursioni guidate.

Abbiamo chiesto al Governo di poter tornare a lavorare, perché riteniamo vi sia la possibilità di poterlo fare in tempi rapidi, responsabilmente, e per questo abbiamo chiesto di partecipare alla definizione di protocolli di sicurezza da mettere in atto.

Chiediamo a tutti voi di unirvi alla nostra richiesta di poter tornare in natura, da soli o accompagnati, come preferirete farlo, perché è da lì che potremo ricominciare a guarire dalle ferite e costruire futuro.